Politica di sicurezza e obiettivi di sicurezza nelle organizzazioni approvate in accordo alla Parte 145
La politica di sicurezza e, di conseguenza, gli obiettivi che essa deve porsi, sono le fondamenta di un SMS nella Parte 145. Anche prima vi era la necessità di una “Politica di qualità e sicurezza” (145.A.65), ma nel Management System la “Politica di sicurezza” innerva tutta l’organizzazione.
Il dirigente responsabile deve garantire le risorse necessarie per eseguire la manutenzione (lo doveva fare anche prima), deve avere una comprensione di base del regolamento (lo doveva fare anche prima) e deve stabilire e promuovere la politica di sicurezza (prima doveva promuovere la politica di qualità e sicurezza).
Che cosa sia una “politica di sicurezza”, la norma ce lo spiega nel punto 145.A.200(a)(2): una descrizione delle filosofie e dei principi generali dell’organizzazione in materia di sicurezza (“la politica di sicurezza”) e i relativi obiettivi di sicurezza.
È proprio nella politica di sicurezza che si concretizza maggiormente la trasformazione dal Quality System al Management System, e questo lo si capisce nella relativa AMC (AMC1 145.A.200(a)(2)), quando si richiede che tale politica sia approvata dal dirigente responsabile e che venga comunicata a tutta l’organizzazione con visibilità dell’approvazione: insomma, si deve dare, da parte del dirigente responsabile un chiaro indirizzo, politico appunto, al modo di funzionare dell’organizzazione (how we do business here).
E questo lo si capisce anche nell’impegno, che deve essere dichiarato nella politica di sicurezza, di imporre (enforce) la sicurezza come responsabilità primaria di tutti i dirigenti (questo, ad esempio, non era richiesto nel Quality System per la Qualità dove il concetto veniva reso con un generico “recognise”): questa capacità di imporre deriva al dirigente responsabile dalla titolarità della nomina di tutti i dirigenti interessati dalla certificazione e questo si dovrà riflettere anche nella descrizione dei ruoli delle varie funzioni “nominate”.
La politica della sicurezza impegna, inoltre, l’organizzazione ad applicare:
- i principi dei fattori umani, tenendo conto anche dell’aspetto della fatica, e
- i principi della “just culture”, per favorire ed incoraggiare tutto il personale a fornire informazioni (mediante lo “schema di riporto interno”) su pericoli, errori o altre situazioni inerenti la sicurezza, con l’assunto che tali informazioni, e le risultanze delle indagini interne, non saranno utilizzate per attribuire colpe o responsabilità, ma solo nell’interesse del mantenimento e/o del miglioramento delle operazioni dell’organizzazione ai fini della sicurezza aerea.
Sulla base della politica di sicurezza, ed in relazione al perimetro di attività dell’organizzazione, devono poi essere definiti gli obiettivi di sicurezza, che costituiranno la base per il monitoraggio e la misurazione delle prestazioni di sicurezza dell’organizzazione e che devono essere comunicati a tutta l’organizzazione; inoltre, tali obiettivi, dovranno essere periodicamente rivisti per valutarne la pertinenza e l’appropriatezza in relazione alle mutevoli condizioni nelle quali può venire a trovarsi un’organizzazione. Di tutte queste attività vi dovrà essere evidenza documentata, così come di tutte le altre attività richieste dal Management System.