La gestione dei rischi per la sicurezza (SRM, Safety Risk Management) nelle organizzazioni di manutenzione approvate Parte 145
La gestione dei rischi per la sicurezza, nel Maintenance System (SMS nella MOA), è una componente chiave della gestione della sicurezza e comprende 5 fasi:
- l’identificazione dei pericoli (Hazards / Safety Issues),
- la valutazione dei rischi per la sicurezza (Risk Evaluation),
- l’accettazione dei rischi e la mitigazione dei rischi per la sicurezza mediante un programma di azioni (Safety Actions)
- l’implementazione di un follow up
- la misurazione delle prestazioni (Safety Performance)
Le imprese sono libere di adottare un proprio metodo purché facciano una VALUTAZIONE (ASSESSMENT) dei rischi almeno in termini di GRAVITA’ e PROBABILITA’.
È necessario assegnare una VALUTAZIONE di RISCHIO per ogni PERICOLO IDENTIFICATO.
Le imprese di Manutenzione devono saper scegliere le modalità di identificazione dei pericoli e di valutazione dei rischi nella maniera più idonea in relazione al loro tipo di attività.
Vi sono vari metodi, tecniche e strumenti di valutazione, anche quantitativi, che possono essere utilizzati per l’identificazione dei pericoli e la valutazione dei rischi.
In letteratura, a partire dalla ISO 31010, ne sono presenti in numero significativo per cui non dovremmo avere problemi a sceglierne uno. Ma questo potrebbe non essere l’approccio più efficiente ed efficace, perché tali metodi, per lo più, sono elaborati per sistemi complessi, con molteplici interfacce e, quindi, con molteplici possibilità di introdurre pericoli, ed associati rischi, nel nostro sistema: si pensi ad esempio ad un progettista e costruttore, con tutta la sua catena di fornitura, di progetto e di prodotto oppure ad altri domini, quali OPS, ATC e ADR, dove l’SRM è stato già introdotto da tempo, che sono certamente sistemi più complessi proprio a causa della “porosità” del perimetro delle loro attività.
Non è così per moltissime aziende di manutenzione che operano prevalentemente come MOA “stand alone”: si pensi allo European Risk Classification Scheme (pubblicato con il Regolamento UE 2020-2034) di cui praticamente nulla è applicabile in manutenzione. Tipicamente, lo abbiamo evidenziato in un precedente post, semplificando al massimo possiamo avere tre situazioni:
- una MOA all’interno di una CAMO, a sua volta, all’interno di un operatore (AOC): in questo caso i requisiti di SMS sono quelli che provengono dalla CAMO che a sua volta li deriva dall’SMS dell’operatore; questo vale, quindi, anche il SRM (che è il secondo pilastro di un SMS) e qui non ci sono grosse difficoltà, perchè l’SMS della MOA sarà ricompreso in quello della CAMO.
- una MOA (prodotti e componenti) collegata ad un produttore (POA) che può essere anche OEM o DOA: in questo caso eventuali requisiti aggiuntivi per l’SMS della MOA possono provenire dall’OEM/DOA e/o dalla POA; in questi casi l’SRM potrà/dovrà tener conto dei requisiti provenienti dall’OEM/DOA e/o POA
- una MOA “stand alone”, tipicamente quella che fa manutenzione di componenti, cioè fornitori di un’altra MOA; anche qui potrebbero esserci requisiti di SRM proveniente dalla “catena” del Cliente, ma più probabilmente l’SRM va sviluppato tenendo conto solo del proprio perimetro di attività.
Qualunque sia il metodo che l’Azienda sceglie, la valutazione del rischio deve sempre concentrarsi nel perimetro delle attività dell’Azienda (specifiche di approvazione e relative classi di servizio) perché la scelta del modello dell’SRM nelle due fasi “principe”, Hazard (Safety issues) Identification e Risk Assessment, è cruciale per le risorse da impiegare. Molti dei metodi, cui accennavamo prima, non sono idonei per moltissime delle aziende di manutenzione nazionali. Se ne possono pensare altri, più semplici ma molto più efficienti ed efficaci.
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